Sembra facile e anche scontato: ma la fotografia giudiziaria non è nè l’una nè l’altra cosa. Come si fotografa una scena del crimine? Con che angolazione? Si parte da sinistra o da destra? Cosa si fotografa prima e cosa dopo? E poi: com’è nata questa particolare forma di fotogafia, chi l’ha inventata e perchè? Sono tutte domande a cui risponde il corso di Nerocrime, il primo in Italia ad affrontare questo specifico argomento.
Sarà un corso teorico-pratico, innanzitutto. Illustrerà i principi della fotografia giudiziaria, l’evoluzione dalla pellicola bianco e nero al digitale di oggi; le ottiche specifiche per operare; i principi e i meccanismi della percezione, che agiscono senza che ce ne accorgiamo. Sono insomma tutti i trucchi e le conoscenze che la Polizia Scientifica e i Ris usano quando affrontano una scena del crimine, spiegati dai professionisti in un comodo seminario di un giorno e mezzo, che si svolge nel pomeriggio di venerdì 14 settembre (13.30-19.30) e nella giornata di sabato 15 settembre (9-20) presso la sede dell’Università telematica eCampus di via Matera 18 a Roma, per un totale di 15 ore formative.
Naturalmente non basta sapere la teoria: c’è la questione della conservazione delle immagini, della loro indicizzazione e dei numerosi errori che vanno evitati per poter ritrovare poi nel fascicolo di sopralluogo tutto quello che occorre quando la scena del crimine non ci sarà più e sarà stata ripulita. Le questioni non finiscono qui. E se la scena è all’aperto, cioè la cosa più scomoda che un operatore delle forze dell’ordine possa trovare? E se bisogna passare il luminol, come bisogna agire? E se si devono documentare dei fogli di carta? Con il confronto di tanti casi pratici gli iscritti scopriranno quello che bisogna fare e gli errori che vanno evitati. La sessione di pratica del sabato servirà a vedere nella pratica tutti questi principi.
Per informazioni c’è l’ 800271789 o info@corsiecrime.it. Il corso è a numero chiuso per un massimo di 20 posti.
di Redazione CN