Se c’è una storia pazzesca negli Archivi di CN, beh, è quella di Bobby Dunbar. Bobby ha 4 anni quando va in gita al lago Swayze, che se ne sta da qualche parte in Louisiana. A guardarlo non sembra un lago, ma un fiume con un ponte sopra. Vabbè. Era il 23 agosto 1912 quando, ad un certo punto, Bobby non si trovò più. I Dunbar chiamarono subito la polizia, ma il bambino era sparito nel nulla. Una circostanza di festa, una giornata all’aperto: fa pensare ad Angela Celentano. Qui c’erano, almeno, una serie di impronte che andavano verso la ferrovia, ma nient’altro. Cos’era successo dopo? Il lago fu esplorato, ma niente. Bobby era stato forse aggredito da uno degli alligatori che ci stavano dentro? C’era un tizio strano che girava intorno al lago, in quel periodo. Alla fine i Dunbar e la polizia si convinsero che era stato rapito.
Passarono 8 mesi e successe una cosa incredibile. La polizia ricevette una lettera provieniente da Hub, Mississippi, in cui un tizio, William Cantwell Walters, diceva di avere il bambino, che però per lui si chiamava Charles Bruce Anderson. Gliel’aveva affidato, disse, la madre, Julia: ma ora gli era venuto il dubbio. Effettivamente Charles assomigliava un sacco a Bobby e quindi nessuno credette alla storia di Walters, che fu arrestato per sequestro. I Dunbar si fiondarono a Hub per cercare il segno unico che loro figlio portava sul suo corpo: quello di un’ustione all’alluce sinistro. Lo trovarono e se lo portarono a casa. Lieto fine.
Si fece viva la presunta madre, Julia Anderson: le misero di fronte Charles/Bobby e altri bambini in un surreale confronto all’americana: non seppe indicarlo e perse la battaglia.
Meglio non fidarsi dei giornali di allora se vogliamo sapere l’esito dell’incontro tra il bambino e i Dunbar, invece: per qualcuno Charles/Bobby non aveva fatto che piangere, per altri aveva riconosciuto la sua famiglia. Fatto sta che tornò a casa con loro, crebbe, fu adulto, si sposò, ebbe 4 figli, morì nel 1966. Quanto a Walters, si fece due anni di carcere.
Solo che, quando una storia si mette così, il dubbio ti resta. Nel 2004 Margaret Cutright, nipote di Bobby, decise che non poteva più vivere con quella domanda dentro e chiese il test del dna su un suo parente. Risultato: nessuna parentela biologica tra lei e il nonno. Quel bambino era davvero Charles Anderson.
Com’era potuto succedere? Era successo perché Julia non vedeva suo figlio da anni e si sa, i bambini crescono in fretta: messa di fronte a quella fila di bambini che s’assomigliavano, non aveva saputo più riconoscere il suo. Era successo perché i Dunbar erano così ansiosi di ritrovare il figlio che avevano creduto di vedere in Charles lo stesso segno che aveva Bobby, quando ne aveva uno solo vagamente simile. Era successo, sì, qualcosa di incredibile: due bambini molto simili. Ma è anche vero che la realtà è davvero e sempre quella che scegliamo di vedere. E così gli Anderson e i Walters furono riabilitati, mentre la famiglia Dunbar si spaccò geneticamente in due: una parte aveva scoperto di non essere parente dell’altra.
Già, ma che fine ha fatto Bobby Dunbar? 92 anni dopo quel giorno d’agosto, tornò ad essere uno scomparso.”Se l’è mangiato un alligatore“, è la risposta che si è data sua nipote Margaret.
di Fabio Sanvitale