La Corte di Appello di Milano ha condannato a 20 anni di carcere Martina Levato per aver aggredito e sfigurato con l’acido nel 2014 Stefano Savi e Pietro Barbini, per la tentata aggressione a Giuliano Carparelli e la tentata evirazione di Antonio Margarito.
La pena inflitta – come richiesto dalla difesa della Levato – tiene conto della ‘continuazione tra tutti i reati’: la giovane mamma, studentessa della Bocconi, era infatti già stata condannata con rito abbreviato a 12 anni per l’aggressione a Barbini e a 16 anni per le altre aggressioni. Rispetto alla somma matematica, dunque, Martina Levato sconterà 8 anni in meno di carcere.
Tutte le vittime sarebbero state prese di mira dalla Levato e dal suo compagno, Alexander Boettcher, per una sorta di ‘rito di purificazione’: colpevoli, nel loro passato, di essere stati legati sentimentalmente alla Levato.
Martina, in lacrime subito dopo la sentenza, ha detto al suo avvocato: “E’ ingiusto che io venga condannata anche per il caso Savi, io non c’entro, non sono stata io“. Savi, ricordiamolo, è doppiamente vittima, in quanto è stato colpito per uno scambio di persona. Il vero obiettivo era Giuliano Carparelli, che pochi giorni dopo Savi subirà anch’esso un’aggressione, riuscendo però a schivare l’acido. In riferimento agli altri episodi, la Levato ha da tempo ammesso le sue responsabilità, indicando in Boettcher il ‘regista’ delle azioni criminose.
Per Andrea Magnani, considerato il ‘basista’ delle aggressioni, è stata confermata la condanna a 9 anni e 4 mesi. Nessun coinvolgimento, nel suo caso, nel tentativo di evirazione di Margarito.
Ricordiamo poi che Alexander Boettcher, l’altra metà della ‘coppia dell’acido’, ex compagno di Martina Levato (con la quale ha avuto un figlio, ora dato in adozione), sta scontando due condanne, una di 23 anni (in attesa di Appello) e una di 14 anni (in attesa di Cassazione), per gli stessi reati.
di Redazione