E’ successo ciò che ormai si stentava a credere: la Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi della Procura e delle parti civili, ha annullato il proscioglimento di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da Gello di San Giuliano Terme (Pisa) ormai più di 4 anni fa.
Gli atti sono stati rinviati al tribunale di Pisa, che dovrà disporre una nuova udienza preliminare. Non è detto, quindi, che Logli finirà a processo, ma verrà rivalutata l’opportunità o meno del suo rinvio a giudizio. L’uomo, ricordiamolo, è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere.
Quando scompare, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, Roberta Ragusa ha 44 anni. Stando al racconto del marito, la donna si sarebbe allontanata di casa, senza un valido motivo, con indosso un pigiama rosa e un paio di scarpe da ginnastica bianche, lasciando a casa cellulare, chiavi, documenti e borsa… ma, soprattutto, abbandonando per sempre i suoi adorati figli di 15 e 11 anni.
Ben presto, però, il quadretto della famigliola perfetta viene sfregiato dalla presenza dell’amante di Antonio Logli. Si tratta di Sara Calzolaio, una giovane amica di famiglia, che lavora per l’autoscuola dei Logli e di tanto in tanto fa da babysitter ai ragazzi. Il rapporto clandestino va avanti da diversi anni e sarebbe proprio questo legame, il bisogno di viverlo alla luce del sole e senza “intralci” che – secondo l’accusa – avrebbe scatenato la furia omicida di Logli. Già, perché, sebbene ad oggi non ci sia un corpo, sembra ormai evidente che Roberta Ragusa è morta.
Antonio Logli, in tutti questi anni, ha sempre negato ogni addebito. Un anno fa il Gup Giuseppe Laghezza, disponendone il proscioglimento, sembrava avergli dato ragione. Ora è di nuovo tutto in discussione.
di Valentina Magrin