di Mario Giancristofaro
Grande operazione di risonanza mediatica atta ad alimentare l’interesse dell’opinione pubblica oppure e semplici coincidenze sull’età al momento del decesso di alcune fra le più celebri rockstar di tutti i tempi? A riaprire il dibattito con animosità e suscitando un’accesa discussione, è stato il decesso – avvenuto la scorsa estate – della cantante soul Amy Winehouse.
La vocalist, dopo aver deliziato col suo splendido timbro vocale le folle di tutto il globo, si è aggiunta all’esclusivo club delle nobili leggende/icone del mondo della musica decedute all’età di 27 anni, il cosiddetto “Club 27” . La Winehouse , nota al pubblico per le sue disavventure private e per i suoi eccessi che spesso ostentava in pubblico , l’estate scorsa fu trovata morta nel letto della sua casa al numero 30 di Cadmen Square a Londra da una sua guardia del corpo. Oltre all’autopsia, al fine di accertare le cause del decesso della giovane cantante si resero necessari esami tossicologici e istologici dai quali emerse la presenza di tracce di alcool nel sangue.
Del Club 27 fanno parte alcuni calibri di livello come Jim Morrison , Janis joplin , Jimmy hendryx , Brian James e Kurt Kobain. Le loro vite furono caratterizzate da un’ascesa a livello professionale connessa ad un contemporaneo e istantaneo estendersi di problemi di natura privata relativi all’abuso di alcool, sostanze stupefacenti o scandali di altra natura. Proprio questo aspetto legato alle scelte di vita azzardate, oltre che i loro brani e la loro musica immortale, ha infiammato il cuore dei fan e ha contribuito ad ampliare le voci sulla leggenda metropolitana del Club 27, rendendo le figure di queste rockstar ancor più maledette e immortali.
CLUB 27: MALEDIZIONE O AUTODISTRUZIONE?
Di Andrea Minotti
Possiamo credere a una maledizione o essere più cinici, spigando che il destino è solo frutto di una serie di coincidenze causate da nostre scelte quotidiane, in questo caso legate al masochismo. Spesso la morte di queste giovani star li rende dei mostri sacri e immortali. Citando le parole di Caparezza nella sua canzone, “..L’unica certezza è che finisco male, muore Caparezza, tutti al funerale… …MAMMA, QUANTI DISCHI VENDERANNO SE MI SPENGO…”.
Ma andiamo al dunque. Il Club 27 è il “circolo” degli artisti, che a 27 anni sono deceduti; ha alcuni punti in comune con i j27, dove oltre all’età, la “j” sta ad indicare un parametro che è presente nel nome o cognome del giovane, come ad esempio: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin o Jim Morrison. Il ventisette è diventato il numero maledetto del rock in seguito alle morti di artisti emergenti e molto importanti dell’epoca ( parliamo del 1969-1970, poi nel club si sono purtroppo aggiunti degli altri, come di recente, la cantante Amy Winehouse, morta nel 2011):
Brian Jones, inglese, fondatore e chitarrista dei Rolling Stones, dichiarato morto il 3 luglio del ’69 affogato in piscina per eccesso di alcool e droga (ma Frank Thorogood architetto, sul letto di morte, confessò di esser stato responsabile della morte del giovane facendolo affogare); Jimi Hendrix, chitarrista e cantautore statunitense, morto il 18 settembre del ’70 in un appartamento che aveva affittato precedentemente al Samarkand Hotel, soffocato nel suo stesso vomito dopo un’improvviso cocktail di alcool e tranquillanti; Janis Joplin, morta il 4 ottobre del 1970 in una stanza di un motel di Hollywood, per una probabile overdose di eroina; ma sarà la morte di Jim Morrison a far nascere la leggenda, facendo impazzire l’opinione pubblica, convinta che i prossimi a far parte del club sarebbero stati John Lennon( cantante dei Beatles, morto poi all’età di 40 anni), e Mick Jagger ( cantante dei Rolling Stones, ancora in vita), per le loro iniziali. Jim Morrison, cantante, poeta, leader e frontman della band statunitense The Doors, muore il 3 luglio del ’71 in circostanze misteriose, dato che la morte per “arresto cardiaco”, non è mai stata confermata per mancanza di autopsia.
Kurt Cobain, cantante, chitarrista, frontman e scrittore dei testi del gruppo dei Nirvana, anche non avendo la “j”, quindi non facendo parte del club j27, entra nel club 27: muore il 5 aprile del 1994, ma il corpo verrà trovato nel suo garage soltanto 3 giorni dopo da Gary Smith, un elettricista che avrebbe dovuto installare la luce d’emergenza. Accanto al corpo viene trovato un fucile ed una lettera. L’autopsia, conferma che il decesso è stato causato da un colpo di fucile autoinflitto alla testa, anche se tutt’ora dietro la sua morte si cela un’ombra di mistero. Ecco la “lettera di suicidio” scritta da Cobain prima di spararsi ( tradotta in italiano):
“Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l’etica dell’indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai.
Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo. Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più.
Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fans della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile…! Perché non ti diverti e basta? Non lo so! Ho una moglie divina che trasuda ambizione e empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia, bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me.
Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, Amore, Empatia.
Kurt Cobain
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare. Ti prego Courtney continua così, per Frances. Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me. Vi amo. Vi amo! Kurt”.
L’ultima artista ad entrare nel club è Nicole Bogner, ex cantante dei Visions of Atlantis morta il 6 gennaio 2012, ma prima di lei, più famosa, ricordiamo Amy Winehouse, morta il 23 luglio 2011, alle 15.53, per un mix di alcool e droga (la Winehouse entra anche nel club dei j27 per il suo secondo nome Jade). Lo stesso 23 luglio 2011 i Litfiba, durante un loro concerto tenuto a Sabaudia, provincia di Latina, hanno dedicato all’artista, il brano Lulù e Marlene, forse ricordando anche la morte prematura del loro vecchio batterista Ringo de Palma, morto nel 90 sempre all’età di 27 anni.
Sarà una maledizione a colpire i talenti artistici, ma è anche pur vero che all’70-80% ad influire c’è sempre lo zampino della “triade”: sesso, droga e rock and roll.