Bergamo, 21 febbraio 2011
“No, quella sera Yara non indossava i guanti mentre usciva dall’atrio della palestra di via Locatelli”: ecco quanto dichiarato dal padre di una delle ragazze che frequentavano la stessa palestra di Yara, ad oggi l’ultima persona nota ad aver visto la ragazzina prima della sua scomparsa, intorno alle 18.40.
Cinque minuti dopo Yara scrive un sms a un’amica e, verosimilmente nel giro di pochi attimi, incontra il suo assassino. Da notare che scrivere un sms con i guanti è abbastanza scomodo, quindi è ipotizzabile che anche questa azione sia stata eseguita a mani nude. Ma se Yara non indossava i guanti (ritrovati poi nella tasca del suo giaccone) al momento dell’omicidio, perde di rilevanza la pista delle due tracce di Dna (una maschile e una femminile) ritrovate proprio su questo indumento.
Tracce che comunque, ad oggi, non sono state ricondotte ad alcuna persona. Nel frattempo sono stati prelevati dei tamponi di saliva anche ad alcuni imprenditori della zona di Brembate Sopra e dintorni, fatto che potrebbe far supporre che si stia riprendendo in considerazione la pista del cantiere di Mapello, luogo in cui i cani avevano fiutato tracce della ragazza. Questo nuovo esame, secondo indiscrezioni, è dovuto alla presenza di altro materiale genetico rinvenuto sui vestiti o sul corpo di Yara.
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