Dopo il ritrovamento di un coltello arrugginito che però sembra avere poco a che fare con il delitto di Yara Gambirasio, si riparte con gli interrogatori serrati, alla ricerca di un indizio che possa portare sulla strada giusta per l’individuazione dell’assassino. Dovrebbero essere richiamate tutte le persone già sentite in questi mesi di indagine: a tal proposito, gli inquirenti avrebbero già raccolto il Dna di 40 soggetti, prelevato durante gli interrogatori tramite bicchieri, tazze di caffè o sigarette. Dna per questo privi di valore legale, ma che potrebbero portare a una pista decisiva.
Fabio Giobbi, uno uno dei dirigenti dello Sco (Servizio centrale operativo della polizia) si è invece presentato in procura insieme al capo della squadra mobile di Bergamo Gianpaolo Bonafini. Un confronto con il pm Letizia Ruggeri, riguardante l’esame dei tabulati telefonici. La polizia starebbe verificando l’elenco completo degli iscritti alla discoteca vicina al luogo del ritrovamento, per poi procedere con il confronto del traffico telefonico dei presenti alla serata del venerdì.
Intanto le ipotesi si rincorrono, senza nessuna smentita o conferma. Dall’identikit dell’assassino alla possibilità che il killer sia una donna, considerata la scarsa forza delle coltellate. O ancora, al furgone bianco: una donna lo avrebbe notato la sera del 26 novembre, perchè dall’interno sarebbe giunto un grido di donna.
Per quanto riguarda i tempi del funerale di Yara Gambirasio, potrebbe avere luogo la prossima settimana: un rito all’aperto, celebrato dal vescovo di Bergamo. Sabato sera a Chignolo d’Isola si terrà invece una fiaccolata in memoria di Yara. Il corteo partirà dalla chiesa parrocchiale e raggiungerà il luogo del ritrovamento.