“Del tutto assurda“: così ha commentato lo scrittore Alberto Bevilacqua la condanna in primo grado a Raniero Busco per l’omicidio di Simonetta Cesaroni. “Quella casa di via Poma e’ maledetta. Due anni prima in quel palazzo ci fu un altro delitto di una donna. Io lo feci notare. Nessuno mi ha mai dato retta. Dimentichiamo che c’e’ stato anche il suicidio del portiere Vanacore? Ma insomma, un uomo si toglierebbe la vita – se realmente se l’e’ tolta ma questo non lo posso sapere – perche’ un fidanzato ha ucciso la fidanzata? Non sta ne’ in cielo ne’ in terra“. Bevilacqua ha poi affermato: “Avrei quasi preferito l’ergastolo. Sarebbe stata una condanna assurda anche questa ma forse piu’ accettabile. Che senso ha la gradualita’ della colpa quando non c’e’ certezza di nulla in questo processo. Non e’ chiaro il retroscena, non e’ chiaro nulla. E’ in gioco la coscienza e c’e’ una vita distrutta“.