di Valentina Magrin
Brescia, 30 luglio 2005 – Guglielmo Gatti ha 41 anni e vive a Brescia. Ha perso da pochi mesi il padre, mentre la madre è morta qualche anno prima. Vive solo in un appartamento in via Ugolini, al piano di sopra di una bifamiliare in cui al piano terra vive lo zio, Aldo Donegani, e sua moglie, Luisa De Leo. È un tipo taciturno Guglielmo Gatti, non ha amici né fidanzata e trascorre il tempo a casa, forse studiando visto che è ancora iscritto all’università, al Politecnico di Milano. Tanto è schivo e riservato Guglielmo, tanto sono vivaci ed esuberanti gli zii Aldo e Luisa Donegani. 77 anni lui e 61 lei, sono una coppia felice e affiatata, circondata da amici con i quali passano le serate a ballare nelle balere della zona. Aldo è pensionato e Luisa casalinga, anche se una volta a settimana lavora al bar dell’oratorio.
Il 30 luglio 2005 Aldo e Luisa Donegani scompaiono nel nulla. L’allarme però scatta solo il lunedì successivo, quando un altro nipote della coppia, che vive nelle Marche, giunge presso la villetta di via Ugolini per trascorrere qualche giorno con gli zii. Aldo e Luisa non ci sono. Il nipote cerca Guglielmo Gatti per avere notizie, ma sull’uscio di casa di Gatti c’è un biglietto: “TORNO ALLE 17”. Al suo rientro però, anche Guglielmo afferma di non sapere nulla degli zii e anzi di non sentirli né vederli da qualche giorno. Scatta l’allarme e subito le ipotesi vagliate dagli inquirenti sono molteplici: si pensa a un’aggressione finita male, ma la casa viene trovata in perfetto ordine; si pensa ad un allontanamento volontario, visto che qualche tempo prima Aldo scherzosamente aveva espresso all’amico il desiderio di sparire nel nulla, ma la macchina e le biciclette della coppia sono nel garage e i cellulari sono in casa; si pensa allora ad un suicidio o ad un omicidio-suicidio, ma non loro, non Aldo e Luisa Donegani, la coppia perfetta a detta di tutti.
Gli ultimi avvistamenti risalgono al 29 agosto sera, quando Aldo e Luisa sono andati a ballare con gli amici, e al 30 mattina, quando vengono visti fare la spesa in un supermercato vicino casa. Ma anche di quest’ultima spesa in casa non v’è traccia. Guglielmo Gatti, com’è ovvio, viene sentito svariate volte dagli inquirenti come persona informata sui fatti, ma non sa dare alcuna informazione utile alle indagini. Si indaga anche sui suoi spostamenti nelle ore in cui la coppia è sparita, ma lui sembra dare spiegazioni esaurienti ed esaustive. I giorni passano senza sostanziali novità, a parte qualche avvistamento privo di riscontri. L’assenza di prelievi bancari e il fatto che i Donegani non abbiano mai richiesto i passaporti fa scemare l’ipotesi della fuga o della vacanza improvvisata. La casa dei coniugi viene analizzata con il luminol e con il crimescope, ma senza risultati rilevanti. Si inizia a temere il peggio e partono i sopralluoghi nei boschi e nei corsi d’acqua della zona. Nulla. Nemmeno il ricorso alle unità cinofile porta a risultati. Guglielmo Gatti continua ad essere interrogato per molte ore di fila, ma ogni volta ci si aspetta una svolta che puntualmente non arriva.
GUGLIELMO GATTI: OMICIDIO DEI CONIUGI DONEGANI