Uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti della storia del nostro Paese: la scomparsa della famiglia Carretta, un’intera famiglia risucchiata dalle tenebre in una calda notte di inizio agosto del 1989. Tutta la vicenda è stata ricostruita in un documentario prodotto dalla Verve Media Company per Discovery. “Una famiglia scomparsa – il caso Carretta”, scritto da Fabrizio Berruti e Valentina Magrin, andrà in onda su Nove il prossimo 20 novembre alle ore 21.25.
Giuseppe Carretta, impiegato presso la Cerve, nota azienda di decorazione del vetro di Parma, scompare insieme alla moglie Marta e al figlio ventitreenne Nicola. Pochi giorni più tardi anche il figlio maggiore, Ferdinando, fa perdere le proprie tracce.
I Carretta, proprio in quei giorni, sarebbero dovuti partire in camper per le vacanze. E infatti, anche il camper non si trova. Il mancato rientro alla data prevista, però, desta le prime preoccupazioni, soprattutto nei colleghi di Giuseppe e nei familiari.
A novembre il camper viene ritrovato a Milano. Ha fatto pochi chilometri, si scoprirà. Quindi, verosimilmente, non c’è stata alcuna vacanza, o quantomeno non a bordo di quel mezzo. Ma le ipotesi più nere vengono ben presto accantonate, complici alcuni “scoop” giornalistici che danno testimonianza certa della presenza dei Carretta in sud America. Si ipotizza, infatti, che la scomparsa di questa famiglia piccolo borghese di Parma sia in realtà una fuga dorata, legata a strani giri di affari del capofamiglia, che sarebbe scappato con i fondi neri della Cerve. Per anni, quando si parla della famiglia Carretta, le immagini che scorrono nello sfondo sono quelle dei mari dei Caraibi, di isole sperdute e di tramonti mozzafiato. Giunge anche voce del matrimonio del figlio minore, Nicola, con una connazionale residente in Venezuela. Eppure, ogniqualvolta qualcuno dall’Italia prova ad entrare in contatto con i Carretta, li cerca o prova ad incontrarli, si ritrova con un pugno di mosche in mano.
Il mistero si infittisce quando iniziano a circolare anche strani documenti riguardanti i membri della famiglia: permessi di soggiorno falsi, ricevute di biglietti aerei contraffatte. Chi può avere interesse a diffondere tutto ciò?
Il colpo di scena arriva a quasi dieci anni dalla scomparsa: nel novembre 1998, a Londra, un pony express viene fermato per una banale infrazione stradale. Fornisce le proprie generalità: ha 36 anni, è italiano, di Parma. Si chiama Ferdinando Carretta e di lì a qualche settimana racconterà davanti a una telecamera la sconcertante verità sulla sua famiglia.
Una famiglia scomparsa – il caso Carretta, il documentario di Discovery, in onda il prossimo 20 novembre alle 21,25 su NOVE per il ciclo NOVE Racconta, scritto da Fabrizio Berruti e Valentina Magrin, con la fotografia di Stefano Serra e la produzione esecutiva di Paolo Rivieccio, regia di Fabrizio Berruti, ricostruisce tutta la vicenda grazie anche alle testimonianze dei protagonisti dell’epoca: vicini di casa, colleghi, inquirenti e reporter che a vario titolo si sono chiesti che fine avessero fatto i Carretta e che ora, alla luce di quanto accaduto, analizzano gli errori fatti e le piste seguite.
Tra tutti, il giornalista Giuseppe Rinaldi, colui che per primo è riuscito a squarciare il velo di reticenza di Ferdinando Carretta. È a lui che Ferdinando, in una lunga notte londinese, ha aperto il cuore rendendolo partecipe del suo segreto inconfessabile.