Come abbiamo già scritto, le indagini per la morte di Chicca Loffredo – avvenuta nel 2014- hanno inizialmente ruotato intorno a 4 sospettati. La Corte d’Appello di Napoli, il 9 luglio scorso, ha confermato l’ergastolo per l’omicidio di Chicca a Raimondo Caputo (nella foto). E molto si basa sulla testimonianza di Dora, la figlia maggiore della convivente di Caputo, Marianna Fabozzi. Dora, abusata da Caputo, ha deposto contro di lui anche come testimone dell’omicidio: solo che molte cose non tornano. E’ un esempio di quanto pesi la testimonianza oculare nei nostri tribunali, ma anche di quanto siano incapaci i giudici, certe volte, di valutarla correttamente. Naturalmente, è il nostro parere. E crediamo che questo sia uno di quei casi. Vediamo perché.
Ovviamente per Dora -amica di Chicca, una bambina all’epoca dei fatti- è stato difficilissimo dire cosa sia accaduto quel giorno, ma non si può non notare come, nel verbale di sommarie informazioni del marzo 2016, Dora dice di aver visto il delitto (“E’ uscita con Caputo Raimondo, noi stavamo [cioè lei e la madre, Marianna N.d.A.] facendo la cucina. Finito di lavare, andiamo a prendere a Chicca sopra le scale e abbiamo visto Caputo Raimondo e Chicca e che lui la buttava giù dal terrazzo. Vediamo che la violentava. Lei stava sdraiata, anche lui stava sdraiato e si buttava addosso a Chicca. Lei gli dava i calci, lui la prende in braccio e la butta giù”); ma poi, nello stesso verbale, invece, dice che ha solamente visto Raimondo portare oltre il cancello Chicca, ma non buttarla giù. E spiega che ha sentito il grido di Chicca, cosa che ha ripetuto anche all’incidente probatorio. Sono evidentemente due versioni molto diverse (in una vede l’omicidio, nell’altra no) ma, a qualunque delle due vogliamo dare credito, ci sono elementi falsi. Cosa ha sentito Dora, se Chicca è venuta giù senza un grido? Poi, se aveva visto Raimondo andare su con Chicca –e non giù, verso casa della bambina- sua madre Marianna poteva ben intuire cosa stava per accadere (un’altra violenza), quindi che senso aveva seguirli e portarsi dietro Dora? Perché seguirli, portandosi dietro Dora?
Ma Dora è smentita anche dal fatto che è l’autopsia stessa a dire che quel giorno non è stata tentata alcuna violenza su Chicca, anche perché d’altronde sul terrazzo coperto di pece arroventata dal sole sarebbe stato assurdo solo pensare di sdraiarcisi sopra senza scottarsi. In più, non ci sono segni di colluttazione, afferramento, bruciature o ecchimosi su Chicca, che è caduta con le mutandine indossate, quindi che violenza era?
Paolino Bonavita è l’avvocato che difende Caputo: “Io credo che questa causa debba approdare a Roma, lontano da magistrati territoriali. Questo processo andava fatto fuori dalla Campania, qui l’ambiente ha influenzato molto. Ci sarebbe molto da dire sull’incidente probatorio di Dora… In Italia chiamare esperti di Psicologia della Testimonianza in un processo si usa poco o niente, mentre qui sarebbe servito. Ci sono le dichiarazioni di queste bambine, cresciute in ambiente malsano, e io mi chiedo: ma hanno detto la verità? E il silenzio della Fabozzi? Lei lo sa cosa è successo. Qual è il suo ruolo? Caputo quella mattina avrebbe lasciato vivi due testimoni oculari come lei e Dora, dunque? Le violenze, poi, non ci sono perché la bambina è precipitata con le mutandine addosso. Ecco qua l’influenza territoriale”.
Ricapitolando. Non esistono nemmeno segni fisici sicuri dell’abuso su Chicca (lo abbiamo spiegato qui) ed è impossibile affermare, comunque, se ci sono mai stati, quando sono cominciati; l’assassino non ha tentato alcuna violenza prima che la bambina fosse gettata di sotto; Dora è parzialmente credibile; se le violenze sono cominciate anni prima, Caputo non è il solo ad aver abusato di Chicca e bisogna dimostrare che i due si conoscessero.
Siamo sicuri allora che Dora non racconti magari quello che la madre può averle detto, e cioè che è stato Raimondo? Non dimentichiamoci che ha subito evidenti pressioni familiari fin dalle prime ore su quanto doveva dire: è agli atti. Caputo aveva il suo modus operandi: usava sempre luoghi al chiuso per le violenze…camera da letto, bagno, furgone. Perché portare Chicca sul terrazzo, allora? E se invece fosse stato qualcun altro, a seguirla e portarla su? Antonio Giglio e Chicca Loffredo sono caduti senza una scarpina. Forse è un caso.
di Fabio Sanvitale