Ogni tanto se ne torna a parlare, a proposito o a sproposito: finalmente un libro fa il punto sul satanismo in Italia, fornendo cifre e impostando una classificazione di tutti i reati collegati a questo fenomeno, una cosa che prima non c’era e che gli autori hanno realizzato per la prima volta in Italia. Il libro si chiama “Satanismo tra mito e realtà” e l’hanno scritto la psicologa Chiara Camerani, la giurista Perla Lombardo e il “nostro” Fabio Sanvitale (giornalista investigativo); l’ha pubblicato Sovera. Ed è il risultato dell’esame di una grande mole di dati: e cioè tutti i casi di reati collegati col satanismo avvenuti tra il 1997 e il 2016. 547 casi, ma davvero c’era sempre Satana di mezzo? E quanti sono i seguaci del demonio in Italia? La ricerca compiuta dagli autori parte proprio da qui: 3.000? 600.000? 30.000? 200? Come è possibile che le stime di canali televisivi, enti religiosi e Ministero dell’Interno differiscano così tanto? Qualcuno sta vendendo paura o qualcuno sta sottovalutando la situazione? La risposta arriva leggendo le pagine e planando verso la conclusione.
Ma la risposta arriva anche quando si leggono quanti casi sono attribuibili alle varie categorie di reati collegati al satanismo: pochi quelli “ad alto profilo criminale” (omicidio, lesioni, istigazione al suicidio, violenza sessuale), più numerosi quelli “a basso profilo criminale” (offese alla religione, vilipendio delle tombe, furti nelle chiese, danneggiamento: sono 333 su 547), pochissime le “condotte prive di valenza criminale”, cioè quelle che davvero non configurano nessun reato. E già questo ci dice molto: gli omicidi collegabili direttamente con satanismo si contano sulla punta delle dita di una mano sola. Ma il libro va oltre e spiega perché spesso si equivoca un furto in chiesa con un reato connesso al satanismo, e ci conduce in un mondo dove le responsabilità dei giornalisti sono purtroppo ampie. Nell’ignoranza del fenomeno, solo per aver visto qualche film di Dario Argento, il rischio di magistrati, investigatori, avvocati e cronisti è quello di scambiare segni di un’altra religione (magari voodoo) per una simbologia di rito satanico, scatenando panico e paura nella gente.
Ci sono poi stati casi in cui il satanismo non c’entrava nulla, ma è stato tirato in ballo, ad esempio, per depistare da un reato grave come l’omicidio; oppure casi che erano chiaramente psichiatrici ma che sono stati raccontati sulla stampa come delitti satanici. E sono tantissimi. Ecco allora che Camerani, Lombardo e Sanvitale, dopo aver illustrato tutte le categorie e le sottocategorie, spiegano finalmente da dove arrivano quelle cifre così altalenanti che abbiamo visto all’inizio. E ci portano dentro l’analisi di una realtà americana, la Church of Satan. Un’analisi sorprendente, perchè alla fine ne esce un ritratto completamente diverso da quello sulfureo che ci si poteva aspettare. Poi gli autori ci raccontano il rapporto complesso tra sesso, magia e sacralità e sulla base di questo analizzano e ci fanno scoprire una serie di culti che con il demonio non hanno niente a che vedere, ma che spesso e volentieri ci sono confusi: Wicca, Voodoo e altri. A questo punto si plana sul gran finale, con l’illustrazione di tanti simboli, oggetti e rituali sia satanici che non satanici, in modo da imparare a non fare confusione; e con dei protocolli investigativi che aiutano concretamente il giudice, il giornalista, l’avvocato e l’investigatore a ricercare la verità in modo corretto, seguendo i passi giusti, senza improvvisare e senza sbagliare. Insomma, un libro davvero utile per non creare più allarme di quello che già esiste; e per non prendere fischi per fiaschi. Non dimentichiamo mai la lezioni dei bolognesi “Bambini di Satana“: erano gli anni Novanta e dovevano essere il peggio del peggio del crimine e dell’aberrazione. Alla fine si rivelò un gruppo di persone cui mancava solo un bollo su un registro. Il satanismo esiste, certo che esiste: ma il sonno della ragione genera sempre mostri investigativi, errori giudiziari e vite distrutte. Proprio quello di cui i satanisti sono accusati.
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