E’ il 15 luglio 1997. Gianni Versace, un re della moda, esce da casa a Miami. Beh, la frase è riduttiva. Vi mostriamo solo la porta di casa. L’interno di Casa Casuarina, in fantastico stile moresco, è molto, molto più della facciata. L’ha comprata cinque anni prima per 10 milioni di dollari. Fatto sta che fa pochi passi ed un ragazzo gli spara due volte. Versace muore, l’assassino fugge. Si scatena una caccia all’uomo di vaste proporzioni, che sulle prime non porta a nulla. Chi può avere interesse a uccidere uno stilista? Su Wikipedia trovate: “L’assassino, un certo Andrew Cunanan, è un tossicodipendente, dedito alla prostituzione, serial killer, reo di aver assassinato in precedenza altre persone, e per questo da tempo ricercato. Dopo una misteriosa fuga Cunanan si uccide prima di essere catturato dalla polizia statunitense“. Che non spiega proprio tutto.
Cunanan, allora. Un bel ragazzo che si faceva mantenere da uomini maturi, che pagavano il suo corpo e le sue prestazioni. Un gigolò d’altissimo bordo, che si poteva permettere un alto tenore di vita. E che nelle ultime settimane aveva sbroccato, in qualche modo. S’era messo a girare l’America e ad ammazzare gente. Ma non sconosciuti, gente che aveva avuto a che fare con la sua vita. Ecco perchè da un mese prima del delitto era nella lista dei 10 Most Wanted dell’Fbi. Era finito nella lista perchè ad aprile aveva fatto fuori il suo ex amante Jeffrey Trail, a colpi di martello sul cranio; a maggio, invece, aveva sparato all’architetto David Madson (33 anni); poi torturato fino ad uccidere il 75enne Lee Miglin, costruttore edile. Quindi era stata la volta di William Reese, guardiano di un cimitero militare, cui aveva rubato il pick-up rosso con cui andò in Florida. Travestendosi, camuffandosi, si rendeva invisibile alla polizia. Il 15 luglio toccò aVersace.
Già, ma perchè ucciderlo? Si è detto che fosse uscito di testa perchè gli avevano trovato l’Hiv, ma l’autopsia lo escluse. Che fosse psicopatico, allora; ma nessuno lo ha mai periziato da vivo e quindi vai a sapere. Che fosse sotto l’effetto della cocaina che prendeva, ma cinque omicidi non li spieghi solo con la cocaina. Il movente rimane un mistero. Ma l’epilogo è drammatico: Cunanan viene scoperto su una house-boat una settimana dopo, viene assediato e quando fanno irruzione lo trovano che s’è suicidato.
Molto più semplicemente, la scelta di Versace non fu casuale. Cunanan l’aveva puntato da giorni, lo aveva studiato, aveva pianificato l’agguato. E verosimilmente aveva avuto lo stilista tra i suoi clienti. Ecco perchè l’aveva scelto come ultima vittima della sua folle corsa: perché lo conosceva, come le altre vittime, del resto. Su tutta questa storia e sui suoi dubbi girò un documentario (“Il sorriso della Medusa”), Chico Forti, che ancor oggi è in carcere negli Usa per un delitto che non ha commesso. E si dice che le sue accuse al Miami Police Department per la gestione del caso Cunanan non lo abbiano aiutato, al momento dell’arresto. C’è da crederci.