Pistole intelligenti e un’ app per segnalare i reati: carabinieri e polizia sono sempre più moderni

Cos’hanno in comune una Beretta ed il tuo smartphone? Che da oggi entrambe dialogano con le Forze dell’Ordine. La pistola con i carabinieri, l’app con la Polizia. Sono le ultime novità tecnologiche, vediamole meglio.

I carabinieri hanno tirato fuori dal cilindro quest’idea: la Beretta d’ordinanza avrà una «fondina intelligente», che non appena l’arma viene estratta lo segnala alla Sala Operativa Dentro c’è l’applicativo “Odino 5”.  “Odino” non è una novità assoluta. E’ lo stesso software che da qualche anno funziona nelle “gazzelle” dei carabinieri: contiene un Gps, trasmette video e foto scattate dall’autovettura, consente di controllare targhe sospette.

Beretta-iProtect-3

 

 

 

 

 

 

Non è tutto. I militari hanno messo mano anche ad una modifica della loro pistola, che non ne altera nè il peso nè le prestazioni. Così, oggi, l’arma tramite dei sensori è in grado di mandare anche altre informazioni: se il percussore è alzato o abbassato e seil militare ha sparato e quante volte. Se l’arma ha qualche problema, se ha bisogno di manutenzione. E non è finita. Quando la “pistola intelligente” viene estratta si attiva la telecamera, montata sotto la canna. La registrazione serve a mettere al riparo il carabiniere da contestazioni eventuali sull’uso improprio dell’ arma (o a dimostrarlo…). E poi, ovvio, se l’arma ha sparato c’è bisogno di rinforzi, è successo qualcosa. E la pattuglia non avrà bisogno di chiamare per avere supporto, perchè è la pistola stessa che ha già chiamato la Centrale e sta dicendo anche quale carabiniere l’ha usata. Per Beretta è un vanto: è la prima volta che l’elettronica è applicata non tanto al mondo delle armi militari (lì c’è da un pezzo,) quanto al settore della sicurezza e alla dotazione delle forze dell’ordine che “fanno strada”.

In ditta lo chiamano «i-Protect», tutto questo: e Beretta l’ha messo su con l’università di Brescia e Intellitronika, società romana specializzata nell’applicazione delle tecnologie informatiche al comparto sicurezza. E ora, già da una settimana e fino a fine agosto saranno i militari del comando provinciale di Milano a testare la nuova pistola e vedere come si comporta sul piano operativo. “I-protect” è solo l’ultima evoluzione del settore armiero, che da anni cerca soluzioni tecnologiche per rendere più efficienti le operazioni armate e limitare il numero di perdite tragicamente dovuto a fuoco amico. Dello stesso fantascientifico progetto fa parte anche il “B-zero”, un dispositivo elettronico portato addosso dal carabiniere (ma può anche essere integrato in una maglietta): una specie di scatolina bianca, che contiene innanzitutto un Gps per localizzare con precisione il carabiniere sul territorio. E non solo. Per restare nel fantascientifico, il “B-zero” contiene due sensori che misurano il battito cardiaco e la frequenza respiratoria del militare, ed uno che dice se è in piedi o sdraiato, cioè se è stato colpito. Sembra il futuro, è il presente. Il pacchetto “I-protect” è nato già dalla fine del 2013, ma vede la sua applicazione in Italia solo oggi.

La Polizia, invece, ha ideato un’app (Polizia Online) per far interagire chiunque. Ovviamente attraverso lo smartphone. Attualmente è limitata alla segnalazione, da parte del cittadino, di reati informatici ed alla possibilità di sapere quali sono i principali crimini sul web in atto e che possono minacciarci. L’idea è che il cittadino non deve usufruire solo della sicurezza, ma anche produrla.

commissariato-online-488da2977eacd7fde80f91e62d7f5e220

 

 

 

 

 

 

Ed è una buona idea, naturalmente. Noi di CN l’abbiamo testata e quello che possiamo dirvi è che ci sembra sottoutilizzata. E’ evidente che con un’app non segnali una rapina in corso: per quello chiami il 113. Ma allora perché non usarla anche  per ricordare a tutti le foto degli scomparsi o quelle dei principali ricercati? Per scaricarla puoi andare sul Play Store e scrivere:  commissariatodips on line. E il gioco è fatto.

di Fabio Sanvitale