Il rischio c’era: si sapeva che padre Graziano era destinato ad andare in Francia e bisognava agire prima che succedesse. Così, la procura di Arezzo ha accelerato i tempi e poco fa il sacerdote è stato arrestato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia, avvenuta il 1 maggio 2014 a Cà Raffaello, frazione di Badia Tebalda (Arezzo). Tempo non ce n’era più molto: quello utile scadeva domani. E poi ciao. A padre Graziano era stata infatti applicata la misura del divieto di espatrio, che sarebbe scaduta alla mezzanotte di domani. Naturalmente questo non vuol dire che il religioso sia l’effettivo colpevole della scomparsa di Guerrina, ma che sia lui l’uomo su cui punta la Procura, non c’è dubbio. Anche se in molti si chiedono quale sia stato realmente il ruolo del marito, in tutta la faccenda.
Il Gip Piergiorgio Ponticelli ha firmato il provvedimento, che è stato notificato a Gratien Alabi, 45 anni, nel convento romano nel quale si trovava già da un pò. D’altronde, erano ormai mesi che non viveva più nella parrocchia di Cà Raffaello. Si dice – ma al momento non è certo – che sia cambiata anche l’imputazione: da favoreggiamento in sequestro a omicidio e occultamento di cadavere, ma per ora non si hanno notizie certe. Contro di lui, ad oggi, indizi e indizi: tanto che lo stesso Tribunale del Riesame, ne confermare il divieto di espatrio, aveva tuttavia sottolineato l’assenza di prove certe nei suoi confronti. Prove che lo associno in modo certo ad un omicidio.
Non sarà facile, tenerlo dentro.