Viaggio nel cyber crime: i rischi di smartphone e social media

Puntata 5 della nostra inchiesta. Il tuo smartphone e la navigazione sui social…quanto sono sicuri?

Parliamo dei rischi per il tuo smartphone. Nonostante la crisi, il 55% delle persone che ha comprato per la prima volta uno smartphone o un tablet l’ha fatto nel 2012! Dov’è il rischio? Lo chiedo a Pierluigi Paganini: “Uno smartphone è un sistema equiparabile in tutto e per tutto ad un pc domestico. Conta molto la sua manutenzione e gli upgrade. Vanno aggiornati sempre, le minacce evolvono e quindi vanno allineate le difese allo stato dell’arte della minaccia”. Già, quanti hanno un antivirus ed un antimalware sullo smartphone? Quanti hanno capito che va difeso come il pc? Oggi come oggi una app ogni 4 viene comprata, le altre 3 sono scaricate free: coi rischi che comporta. “Scaricare una app al di fuori degli store ufficiali significa esporsi a rischi concreti di infezione. Tuttavia sono capitati casi di app malevole passate per Google Play…di recente due app bancarie sviluppate per finalità di phishing hanno colpito clienti brasiliani…”. Phishing, cioè un tipo di truffa via web, in cui sei ingannato e fornisci informazioni personali.

Mica vero che attaccano solo Windows. Non si attacca più solo Windows: anche altri sistemi operativi sono presi di mira. Mac Os, Android, IOs, Blackberry. Pc e mobile. Anzi, più il mercato si sposta sul mobile rispetto al desktop (cioè il tuo pc fisso o portatile) e più le minacce vanno da quella parte. Per Kaspersky è addirittura Android il sistema operativo più bersagliato dai malware. E questo è dovuto più alla sua diffusione che a debolezze del sistema. Pierluigi Paganini: “Vero. C’è una maggiore incidenza su Android, perchè i controlli di Apple sono più severi, la sua struttura è più chiusa”. Ma attenzione: aumentano gli attacchi a Apple!  Sulla sicurezza informatica – questo resta il problema – non c’è consapevolezza. Tutti abbiamo uno smartphone, ma poi scarichiamo software insicuri o comunque non abbiamo protezioni, né le settiamo adeguatamente. Sarà per questo che il 44% dei pc italiani è attaccato da malware, contro il 20% di quelli danesi? “Proprio per questo, esatto. Aggiungo che nell’ultimo trimestre il nostro paese è risultato primo nella graduatoria delle vittime di ransomware, cioè codici malevoli che bloccano il pc e chiedono il pagamento di un riscatto per sbloccarli” conclude Paganini.

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Quanto rischi sui social media? Molto: i social hanno metodi di autenticazione carenti, l’identità delle persone non è certa, si prestano ad attacchi di social engineering (in cui qualcuno finge di aver bisogno d’aiuto, finge che tu abbia vinto alla lotteria di non-so-cosa, finge che tu abbia un problema di password, finge di essere il signor Mastercard…), stalking, cyber bullismo… Eppure, aziende, enti pubblici, operai e manager si cautelano poco verso i social media, anzi continuano a usarli superficialmente. E questo nonostante in Italia, nel solo 2012, il 40% degli utenti adulti di Internet è entrato in contatto con qualche forma di minaccia informatica (riuscita o meno), metà delle quali passate tramite Social Network. Ed è incredibile che imprese e Pubblica Amministrazione si buttino sui Social così, senza pararsi da quei rischi di compromissione dei propri sistemi e di furto di dati sensibili che invece corrono, come tutti.

Ma posso navigare sicuro che nessuno mi spii? Giriamo la domanda a Paganini: “Non ci prendiamo in giro. Nessun browser è davvero sicuro sotto questo aspetto, né Chrome, né Mozilla, né Explorer. Oggi userei Tor, che è il solo browser che dà maggiori garanzie in termini di privacy. Badate bene però, se il vostro nemico è un governo c’è poco da fare”. Ma cosa possiamo consigliare per alzare comunque la propria sicurezza in internet? Lo vedremo nella prossima puntata.

di Fabio Sanvitale