Elena Ceste non si è suicidata. Dopo il ritrovamento del cadavere della mamma di Costigliole d’Asti avvenuto lo scorso 18 ottobre in un canale di scolo ad Isola d’Asti, la pista seguita ora dagli inquirenti è quella dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere, reati per cui è attualmente indagato il marito di Elena, Michele Buoniconti, raggiunto nei giorni scorsi da un avviso di garanzia. L’uomo ha fatto sapere di essere sereno perché completamente estraneo alla vicenda, ragion per cui non ha voluto nominare periti che seguissero l’autopsia effettuata sul corpo della moglie.
L’esito della perizia del medico legale dell’ospedale di Alba (CN), Francesco Romanazzi, non ha tuttavia ancora chiarito le cause della morte, di cui potranno dire di più nei prossimi giorni gli esisti degli esami tossicologici ed istologici. L’analisi delle larve, affidata invece agli entomologi dei RIS di Parma, potrà aggiungere ulteriori dettagli sul delitto. In questi giorni sono stati rinvenuti altri resti della casalinga di Costigliole – mani, piedi e alcune vertebre – poco distanti dal punto in cui si trovava il corpo della donna.
Al momento non risultano lesioni al cranio della donna. Se l’ipotesi dell’omicidio verrà confermata, l’assassino di Elena è stato a un passo dal raggiungere il suo obiettivo: quello di occultare per sempre il corpo del reato. Sarebbero bastati altri pochi mesi, infatti, e il cadavere di Elena sarebbe stato completamente “assorbito” dal terreno su cui giaceva.
di Simone Rinaldi