L’hanno trovato un cantoniere ed un contadino, verso le 10 di ieri mattina. Un cadavere in avanzato stato di decomposizione è spuntato fuori nei pressi di un vecchio casello ferroviario (nella foto) a Chiappa di Isola d’Asti, a pochi chilometri da Motta di Costigliole d’Asti, dove lo scorso 24 gennaio scomparve Elena Ceste. E’ quello della donna? Per ora non è stato possibile nemmeno stabilire se sia di un uomo o di una donna, anche perché è stato ulteriormente danneggiato da una ruspa durante i lavori. Il posto del ritrovamento è in aperta campagna, vicino la vecchia linea ferroviaria abbandonata, che corre parallela alla statale 231 Asti-Alba. Intorno, campi a perdita d’occhio e aria pulita.
Ora toccherà ai RIS identificare il cadavere e stabilire attraverso il DNA se appartiene o meno alla casalinga di Costigliole, madre di quattro figli, che da quasi 9 mesi manca da casa. Sembrerebbe però che le ossa siano troppo lunghe per appartenere ad Elena, e d’altronde la mancanza di oggetti o segni particolari non aiuta certo gli investigatori. D’altronde il cadavere scoperto a frazione Chiappa potrebbe appartenere anche ad un imprenditore 52enne che abitava a circa un chilometro di distanza dal luogo dove è stato trovato il cadavere e che lo scorso febbraio scomparve da casa, forse per suicidarsi a seguito della crisi della sua azienda. Lo cercarono sulle rive del Tanaro e nei pressi della ferrovia, dopo che il nipote aveva ritrovato il suo giaccone con dentro il cellulare.
Sul fronte investigativo, lo ricordiamo, è tuttora aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma non ci sono ancora indagati. Il marito di Elena Ceste, il vigile del fuoco Michele Buoninconti, denunciò subito la scomparsa della moglie. Una sparizione avvenuta in un lasso di tempo davvero breve: circa mezz’ora, quei pochi minuti in cui Elena, dopo una notte delirante e tormentata, era rimasta sola a casa e aveva chiesto al marito di accompagnare i figli a scuola. Una storia che presenta tuttora molti lati oscuri: i vestiti di Elena – stranamente puliti e asciutti – ritrovati da Buoninconti dietro al cancello di casa; la presenza di un uomo che – almeno secondo il racconto di Elena –la ricattava con un video compromettente di cui però gli inquirenti non hanno trovato traccia; le tante contraddizioni di Michele su luoghi e orari di quelle ore convulse. Mesi e mesi di indagini infruttuose e di presunti avvistamenti poi rivelatisi infondati. Insomma, sembrava di essere ad un punto morto. Chissà se il cadavere ritrovato a Isola d’Asti potrà risolvere questo giallo.
di Simone Rinaldi