Un’altra giornata del caso Yara è andata in scena. Stamattina, al Tribunale del Riesame di Brescia, è stato discusso l’appello presentato dai legali di Massimo Bossetti, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, contro l’ordinanza con cui il gip Ezia Macora aveva rigettato la loro istanza di scarcerazione. Bossetti, si sa, è in carcere dal 16 giugno, quando fu arrestato. I suoi legali cercano di farlo scarcerare: Macora aveva detto no, ci hanno riprovato oggi a Brescia, di fronte ai tre giudici del Riesame. E voi vi chiederete: in base a cosa ne chiedono la scarcerazione? In base a due assunti. Il primo è che le quattro prove che lo inchiodano alla morte di Yara siano in realtà una: il dna. E poi che nemmeno il dna sia una prova vera, in grado di essere attribuito con certezza al muratore Bossetti. Che era presente, ma non ha preso la parola. Così, i suoi legali hanno cercato di demolire la prova più imgombrante contro di lui; e il Tribunale si è preso una settimana per decidere. Il 21 sapremo se Bossetti aspetterà il proseguo della vicenda a casa o in cella.