Gruppo di famiglia in un esterno. New York, la neve, due belle bambine che sorridono nei luminosi anni Settanta. Quello che nessuno sa è che l’uomo è Richard Kuklinski e lavora come killer per la mafia. Quando lo arrestano, scoprono che il suo soprannome è “Iceman”. A 13 anni ha commesso il suo primo omicidio e scoperto che gli piace. Da grande è diventato assassino a contratto. Dirà di aver ammazzato almeno 250 persone, senza rimorso. Poi tornava a casa, da moglie e figlie. Come si fa a essere Kuklinski? Bisogna non avere cuore o empatia, bisogna essere profondamente cattivi. Ed appartenere alla razza umana, l’unica che uccide i suoi simili per motivi futili come il denaro. Un semplice pesce rosso non l’avrebbe mai fatto.