di Cristina Cotzia direzione@calasandra.it
Gello (PI), 23 febbraio 2013
Nuove indagini sulla scomparsa di Roberta Ragusa avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 Gennaio dello scorso anno. Il ritrovamento di un cranio umano, risalente a questo 26 Gennaio sulla spiaggia di marina di Pietrasanta. a 40 km da Gello di San Giuliano Terme, potrebbe fornire nuovi elementi e nuove piste per l’indagine. La possibilità è che il frammento possa essere stato trasportato dalla corrente e provenire dell’estuario del fiume Serchio, nella zona in cui Roberta viveva. Il cranio è stato affidato all’istituto di medicina legale di Pisa per verificare se appartiene a un uomo o a una donna, estrapolarne il DNA e procedere dunque all’identificazione.
Le ricerche da parte degli inquirenti proseguono. Il 21 Febbraio il nucleo investigativo del comando provinciale ha fatto nuove investigazioni nel complesso residenziale di via Ulisse Dini in cui viveva Roberta e in cui vivono i genitori del marito Antonio Logli e il fratello di questo. Le perquisizioni sono state fatte con i cani del nucleo cinofilo della protezione civile di Rosignano Marittimo, specializzati nell’individuazione di tracce ematiche e resti umani, con la collaborazione dei Ros di Roma in tutti quei luoghi che già l’anno scorso sono stai oggetto di perquisizione da parte dei Ris ma senza il raggiungimento di alcun risultato. Gli inquirenti non lasciano trapelare notizie, ma si sospetta non abbiamo raggiunto risultati significativi in grado di dare una svolta alle indagini. Quel che è certo è che quella che un anno fa è stata presentata come scomparsa mostri sempre più i contorni di un omicidio.
L’unico nome che sino ad ora è stato scritto nel registro degli indagati è quello di Antonio Logli ,marito di Roberta, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Prima della sua scomparsa Roberta era venuta a conoscenza della relazione intrattenuta dal marito con Sara Calzolaio, ragazza che lavorava alle sue dipendenze nell’autoscuola e come baby sitter dei figli della coppia. Roberta aveva manifestato a un’amica il desiderio di divorziare, come dimostrato anche da diverse tracce di ricerche sull’argomento ritrovate sul suo computer. La separazione non era ben vista dal marito e dai genitori dello stesso soprattutto per via delle rilevanti conseguenze economiche. I beni della famiglia sottostavano al regime della comunione dei beni, inoltre Roberta era socia nell’attività della famiglia e aveva investito in questa ingenti somme di denaro. Tutto ciò fa presumere che la famiglia Logli da un eventuale divorzio avrebbe accusato un duro colpo dal punto di vista patrimoniale.
Il prefetto lascia intendere che le indagini proseguiranno nei prossimi sei mesi e che una volta raccolte maggiori informazioni verrà interrogato Antonio Logli, unico indagato della vicenda. Non ci resta che attendere gli ulteriori sviluppi delle indagini.
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