Che fine ha fatto Giuseppe Loria? L’ombra della ‘ndrangheta dietro la scomparsa

giuseppe lori adi Fabio Sanvitale direzione@calasandra.it

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11 novembre 2013

Che fine ha fatto Giuseppe Loria? A otto anni dalla scomparsa, un pentito racconta quello che sa su questo ragazzo di 26 anni che una sera non rientrò a cena. E aggiunge nuove domande cui trovare risposta. Ma cominciamo dall’inizio.

E’ il 3 settembre del 2005 e Giuseppe, mentre torna in auto col suo datore di lavoro (all’epoca faceva l’operaio) vede un suo amico e chiede di accostare. Siamo a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, di fronte all’ Hotel Dino’s. Giuseppe scende, parla con questo ragazzo, poi torna dal datore e gli dice: “resto a parlare con lui, puoi andare”. Chi è il suo amico? Di sicuro è l’ultima persona a vederlo.

Come devo fare per sapere la verità?” dice Immacolata, la mamma di Giuseppe. “Perchè non è stato cercato come si deve… Nessuno ha usato i cani. Per lui gli amici non hanno fatto nessuna fiaccolata, se non cinque anni dopo; la Chiesa niente, il Comune non ha messo nemmeno un manifesto. Pensa, i Carabinieri mi dissero che era un tossico in meno”.

Sì, Giuseppe è un ex tossicodipendente. E’ cresciuto senza padre, di certo viziato, ma anche disponibile e lavoratore. Ne ha fatti tanti di lavori, sia in Calabria che, nei mesi prima della scomparsa, a Bologna. E’ tornato in paese giusto da un mese. E’ un ex tossicodipendente che si è sentito emarginato per questo, che se ne è vergognato, che ha attraversato il suo calvario tra i 19 ed i 25 anni e poi ce l’ha fatta, è guarito. Non è affatto un punto secondario della nostra storia, questo. “Ormai ne era uscito da un anno, era stato in comunità, stava bene. Lo vedevo, che stava bene” dice Immacolata.

Subito dopo la scomparsa lo vedono in molti: alla Caritas di Crotone, a Paola, oppure mentre sale su un treno. Ma Giuseppe era talmente legato alla mamma che è assurdo pensare che se ne sia andato in questo modo, così, mentre stava tornando a casa. In effetti, dire che madre e figlio fossero legati è dire poco. Si chiamavano di continuo a telefono. “Giuseppe era l’uomo di casa” dice Immacolata. E quindi? La scomparsa di Giuseppe resta un mistero. Aveva un lavoro, aveva una famiglia intorno. Aveva di nuovo la salute. Non c’era motivo di sparire. Non così.

giuseppe loriaC’è una cosa che non ho mai raccontato – mi dice Immacolata – dopo cinque mesi dalla scomparsa ricevetti una lettera, scritta a macchina, non firmata. Era una busta gialla, senza francobollo. L’ho trovata così, nella buca. Sembrava scritta da Giuseppe, nel linguaggio. Diceva che non dovevo preoccuparmi per lui, che stava bene”.

E poi entra in scena Francesco Oliverio. Ha 43 anni e fa parte della ‘ndrangheta, lui. E’ stato a lungo al nord, dove comandava nel milanese, è stato latitante in paese e – ironia della sorte – è un parente della sorella di Immacolata. E’ stato a capo della zona di Belvedere Spinello. E’ quello che accusa il tesoriere della Lega, Francesco Belsito, di aver riciclato i soldi della ‘ndrangheta. E’ quello che sta rivelando i segreti dell’organizzazione in Liguria. Soprattutto, è un pentito che sta raccontando cose importanti agli investigatori e ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova e di Catanzaro. Quello che ha detto Oliverio, Immacolata l’ha saputo nel modo peggiore: dai giornali. Nessuno ha pensato di avvisarla. Di Giuseppe, il pentito ha detto che è stato ucciso dalla ‘ndrangheta. Che è un caso di “lupara bianca” e che non sa dove sia stato sepolto. Forse, nei boschi della Sila. Per Immacolata è un colpo durissimo. Ucciso? E perché?

E’ questo il punto, perché? Naturale pensare che la droga possa entrarci qualcosa: è l’unico aspetto della sua vita che potrebbe, forse, costituire una risposta. Perché, se le cose stessero così, alcuni tasselli troverebbero un senso. Una prima ipotesi è che Giuseppe potrebbe esserci ricaduto: nel senso di essersi messo a fare il corriere, non l’utilizzatore. “Ma non ho notato affatto che avesse più soldi di prima, negli ultimi tempi” mi spiega Immacolata. E allora, potrebbero averglielo proposto e lui aver rifiutato? E’ per questo che nei giorni precedenti la scomparsa appariva pensieroso? La lettera, quella strana lettera senza la firma di Giuseppe, senza la calligrafia di Giuseppe, potrebbe allora essere un tentativo di depistaggio, per far smettere le ricerche, tranquillizzare, far stare ferma la mamma? Tutto può essere. Sta alla DDA di Catanzaro cercare i riscontri e dirci se Francesco Oliverio è attendibile oppure no. Dire se la droga è solo un’ipotesi oppure no. Rimettere insieme le tessere di questa storia.

San Giovanni in Fiore, purtroppo, non è solo provincia di Cosenza ma anche provincia della ‘ndrangheta. Questo è il paese dove il boss Guirino Iona è stato nascosto. In questi boschi di montagna sono stati arrestati latitanti. Tra questi alberi sono stati bruciati uomini scomodi per la criminalità organizzata. Qui le lupare continuano a sparare. Qui si nasconde il segreto della scomparsa di Giuseppe Loria, che sia legata all’organizzazione oppure no.

Intanto, Immacolata aspetta. “Lo sogno tutte le notti. Come devo fare per sapere la verità?”.

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