di Valentina Magrin direzione@calasandra.it
1 agosto 2013
Vi ricordate la vicenda di Mirco Sacher, il pensionato di Udine? Accadeva ad aprile di quest’anno, domenica 7 per la precisione. L’uomo, 66 anni, veniva trovato morto in un campo in via Buttrio. Poco prima era stato visto parlare con due ragazzine. Ebbene, proprio per loro il prossimo 3 ottobre inizierà il processo con giudizio immediato. Lo ha stabilito il Gip del Tribunale dei Minori di Trieste, accogliendo la richiesta avanzata dal pm Chiara Degrassi. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio volontario aggravato e furto o rapina dell’auto e delle carte di Sacher, oltre che di guida senza patente.
A quanto pare, insomma, gli inquirenti questa volta hanno visto giusto, e hanno fatto bene a continuare le indagini nonostante la prima confessione delle due quindicenni. Le ragazzine infatti – una delle quali da sempre amica di famiglia del Sacher – avevano dichiarato di aver reagito a un tentativo di violenza sessuale da parte della vittima, e di essere poi scappate per paura di quello che avevano fatto. Ma molti elementi non tornavano, come già vi avevamo spiegato pochi giorni dopo il delitto (QUI il nostro articolo):
non tornava, innanzitutto, il luogo che Sacher avrebbe scelto per compiere i suoi abusi, ossia un campo situato in una zona abitata e frequentata; non tornava poi la reazione delle ragazzine, che essendo in due avrebbero comunque potuto tentare una fuga o una richiesta di aiuto; non tornava, infine, la freddezza con cui le due, subito dopo l’omicidio, si erano impossessate del portafoglio del pensionato e, a bordo della sua auto, si erano messe in fuga, giungendo prima in un Autogrill nei pressi di Padova e poi, tramite passaggi vari, fino alla stazione di Venezia-Mestre.
E così, dopo tre mesi di indagini della Squadra Mobile di Udine, diretta dal Vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, l’accusa nei confronti delle due giovani è passata da omicidio preterintenzionale a volontario aggravato. Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa ai primi di luglio dal Gip Laura Raddino si leggono i motivi: a scatenare la loro rabbia sarebbe stata la delusione per non essere state accontentate nella loro ennesima richiesta di denaro. “Prende ulteriore consistenza l’ipotesi che la presenza delle due minori con Sacher – spiega il Gip – in quel luogo pubblico ed esposto alla vista, sebbene defilato, fosse riconnessa al loro intento di ottenere denaro da quell’uomo anziano che già molte volte le aveva accontentate e che la colluttazione fosse insorta probabilmente a seguito delle aspettative disattese delle due ragazze”.
Attualmente le due giovani si trovano in una comunità, dove dovranno rimanere almeno fino al 30 marzo 2014.
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