di Andrea Minotti
Dopo 17 anni di latitanza, lo scorso venerdì Katsuya Takahashi è stato catturato. L’uomo di 54 anni, finalmente è stato preso grazie al riconoscimento e alla collaborazione di un commesso di un manga-caffè di Tokyo.
Takahashi era stato inserito nella lista dei latitanti più pericolosi del Giappone per aver partecipato all’attentato con il gas Sarin nella metro di Tokyo nel 1995, causando 13 vittime e 6 mila intossicati. L’attacco, compiuto da una setta chiamata Aum Shinrikyo per volere dal padre fondatore Shoko Asahara, era stato classificato dal governo giapponese come uno tra gli attacchi peggiori subiti, ovviamente dopo quello della seconda guerra mondiale.
La polizia aveva riaperto le indagini dopo che una telecamera di sicurezza di un bancomat aveva catturato l’immagine del latitante. Erano stati mobilitati 5.000 poliziotti per dar la caccia all’uomo. Atri 2 membri coinvolti nell’attentato si trovano oggi in prigione. Per quanto riguarda la setta, gli adepti coinvolti nella strage sono circa 200, di cui 13, compreso il guru, sono già stati spediti nel braccio della morte. Oggi la setta, ribattezzata Aleph, conta un centinaio di membri, tenuti tutti sotto controllo dalla polizia.
LA SETTA – Aum Shinrikyo è un nuovo movimento religioso giapponese, una fusione della religione buddista con quella induista. Questa “setta” è stata fondata nel 1987 da Shoko Asahara, il mandante dell’attentato del 20 marzo 1995 nella metropolitana di Tokio; catturato, Asahara è stato impiccato il 27 febbraio 2004. Degli altri membri della setta arrestati, alcuni si sono “salvati” con la prigione, altri, invece, considerati più vicini al leader, sono stati condannati alla pena capitale.
IL SARIN – Il Sarin, è un gas nervino classificato, per la sua pericolosità, come un’arma chimica di distruzione di massa. Questo composto fù ottenuto nel 1939 da scienziati tedeschi mentre cercavano di generare dei pesticidi. Il Sarin colpisce il sistema nervoso. Il contagio può avvenire tramite inalazione o contatto cutaneo. Come primi sintomi all’esposizione, si ha: difficoltà respiratoria e contrazione delle pupille; a seguire si ha una perdita delle funzioni corporee, vomito, o fuoriuscita involontaria di urina e feci, arrivando poi, con la continua esposizione al gas, al coma e al soffocamento. Comunque sia, l’esposizione del gas anche se in piccole quantità può portare a danni neurologici irreversibili. La cura per un’eventuale esposizione si basa su terapie con somministrazione continue di sostanze che permettono la riattivazione dell’enzima soggetto alla tossina del Sarin, o ad una tempestiva somministrazione di un antidoto come l’antropica.