di Andrea Minotti
(LEGGI LA SECONDA PARTE) …Il 24 1988 Jeffery Dahmer uccide anche Richard Guerrero, un ispanico. Come è solito fare, prima lo droga, poi lo strangola e infine si trastulla con il suo cadavere. Finito di giocare, fa a pezzi il suo corpo mettendolo in scatole di cartone utilizzate per la raccolta della spazzatura. Nel settembre del 1988 Dahmer viene cacciato dalla nonna, esasperata dal tanfo e dagli strani orari del nipote, costringendolo a trovarsi una nuova abitazione. Il 25 di quel mese trova un appartamento in zona ovest di Milwaukee, North 25th street. D’ora in avanti esploderà tutta la sua mattanza.
Il giorno seguente adesca nel suo appartamento un ragazzo laotiano, Somsak Sinthasomphone. Dahmer inizia un approccio con il giovane, comincia a toccarlo, e in cambio di foto di nudo gli promette un compenso: ma quando Jeffrey comincia a spingersi troppo oltre, il tredicenne si spaventa e scappa, denunciandolo per molestie sessuali.
Riconosciuto colpevole nel gennaio del 1989, Jeffery rimane libero, in attesa della sentenza prevista per marzo. Ma 10 gironi prima della sentenza, il 25 marzo, uccide Anthony Sears, 26 anni. La vittima viene adescata in un circolo gay: Dahmer lo uccide, ne mummifica la testa e i genitali e li nasconde nel suo armadietto di lavoro. Nel frattempo, Dahmer viene condannato a un anno di prigione (pena ridotta a 10 mesi) e viene costretto a seguire un programma di riabilitazione che gli concede la possibilità di lavorare in una fabbrica di cioccolata, facendo rientro in carcere per la notte.
Uscito di prigione Jeff si trasferisce in un quartiere più economico, sempre nella città di Milwaukee, dove affitta un’appartamento strategicamente limitrofo ai posti più frequentati da gay. Jeff i suoi calcoli li ha fatti molto bene: trovare vittime perfette da far sparire, giovani sbandati, soggetti a rischio, persone la cui scomparsa difficilmente si nota. Dahmer si dedica pienamente alla sua macabra ossessione, spendendo molti soldi e parte del suo tempo per trovare mezzi e ragazzi giusti da sodomizzare.
La lunga sfilata di morte riprende il 14 giugno del 1990 con Edward Smith, 28 anni che viene brutalmente ucciso (lo stesso giorno in cui, 14 anni dopo, il Regno Gay e Lesbo delle Isole del Mar dei Coralli, dichiarerà l’indipendenza dall’Australia). Dopo è la volta di Ricky Beeks, 27 anni, ucciso il 27 luglio, e di Ernest Miller, 22 anni,ucciso il 22 settembre; 2 giorni dopo, il 24 settembre, tocca a David Thomas. Il modus operandi di Jeffery Dahmer si evolve, fino a quando compra dei grossi barili, dove immerge i corpi martoriati e fatti a pezzi, aspettando che l’acido all’interno faccia effetto, rendendo i cadaveri in poltiglia. Poi, senza pensarci due volte, i resti li scarica nel water o nella vasca, altre volte disossa la pelle per poi farla bollire in una pentola. Anche qui il palazzo comincia ad avere un cattivo odore.
Per trovare nuove sistemazioni per crani, barili ed ossa, Dahmer abbozza dei disegni per studiarne la collocazione. Sperimenta una nuova teoria, facendo dei piccoli fori nel cranio delle vittime ancora vive e iniettando in essi dell’acido, rendendo i malcapitati come degli schiavi, dei veri e propri zombie viventi immobili, da poter violentare più e più volte, per tenerli con sè. Tuttavia, il suo estremo tentativo di mantenere le vittime in vita il più tempo possibile arriva ad un massimo di 24 ore. Allora, per renderle parte integrante del suo corpo, pratica l’atto dell’antropofagia ( è da qui che verrà soprannominato il cannibale di Milwaukee), come alcune tribù che praticano il cannibalismo ( parola che deriva da “canina”, riportata per primo da Cristoforo Colombo) alimientare, o rituale ( magico o religioso, o simbolico-religioso come l’eucarestia nella religione cristiana) o pseudo-cannibalismo. Ovviamente nella nostra società moderna il cannibalismo viene visto come l’atto più brutale ed estremo, sopratutto se legato a scopi macabri, ma accettato nel caso di estrema necessità, solo per sopravvivenza.
Altri 8 sventurati in casa di Dahmer nel 1991, incontreranno la “signora” con il mantello e la falce:
Curtis Straughtr, 19 anni, il 19 febbraio;
Errol Lindsey, 19 anni, 19 aprile;
Tony Hughes, 31 anni, 24 maggio;
Konerak Sinthasomhone, 14 anni, 27 maggio;
Matt Turner, 20 anni, 30 giugno;
Jeremiah Weinberger, 23 anni, 5 luglio;
Oliver Lacy, 23 anni, 12 luglio;
Joseph Bradehoft, 25 anni, 19 luglio.
(CONTINUA)
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IL CANNIBALE DI MILWAUKEE: TUTTA LA STORIA. PRIMA PUNTATA
IL CANNIBALE DI MILWAUKEE: TUTTA LA STORIA. SECONDA PUNTATA
IL CANNIBALE DI MILWAUKEE: TUTTA LA STORIA. QUARTA PUNTATA