Troppe invenzioni giornalistiche. Così il pm Letizia Ruggeri si è espressa sulle ultime indiscrezioni riguardanti l’omicidio di Yara Gambirasio. Parlando con un gruppo di giornalisti fuori dalla procura, il pubblico ministero ha smentito l’ipotesi dello strangolamento pubblicata dal settimanale “Oggi”. “Non c’è, non esiste lo strangolamento. Non so da dove escano certi dettagli, anche il fatto che ci sarebbero segni sul collo della ragazza. Al momento non sappiamo quale è la causa esatta della morte”.
Il pm è invece meno categorico sui pugni che avrebbero colpito la vittima: “Posso dire che sul volto e sulla testa ci sono tre aree di infiltrazioni ematiche anomale, che denotano i colpi subiti. Se si è trattato di pugni o di un corpo contundente è difficile dirlo. Non ci sono riflessi di quei colpi sulle ossa del volto e del cranio”. Le frasi attribuite alla dottoressa Cattaneo, incaricata dell’autopsia, sarebbero in sostanza solo delle invenzioni, così come l’indiscrezione sulla traccia di Dna sulla felpa di Yara Gambirasio.
Difficile stabilire le cause della morte, gli elementi riscontrati non sono decisivi: anche i Dna prelevati in questi giorni non hanno trovato compatibilità, mentre l’analisi delle celle telefoniche è a dir poco difficoltosa. Si parla di circa 4 mila utenze che, la sera in cui Yara è stata uccisa, si sono mosse da Brembate Sopra a Chignolo d’Isola.