C’è una donna, nella Bassa padana, che uccide altre donne, le deruba e poi fa sapone dei loro cadaveri. E’ Leonarda Cianciulli, passata alla storia col nome di Saponificatrice di Correggio. Una vecchia storia a cavallo degli anni Quaranta, si dirà, se non fosse che non è mai stata raccontata come si deve.
La Cianciulli agì davvero da sola? Come si disfece dei corpi? Dove li mise? Come è possibile che la sua famiglia convivesse per giorni con dei corpi depezzati senza accorgersi di nulla? Salvare i figli da una maledizione era il vero movente degli omicidi?
A queste ed altre domande rispondono gli autori Fabio Sanvitale e Vincenzo M. Mastronardi, riaprendo i fascicoli del processo di tanti anni fa, usando le armi del giornalismo investigativo, della psichiatria e cercando la collaborazione di esperti. Ne esce una storia incredibile: quella di una donna che ha creato il Mito di sé stessa, affascinandoci con le sue parole ed i suoi gesti.
Perché Leonarda Cianciulli è molto più di un’assassina: è una che pesca nella nostra infanzia, nelle favole, nel bisogno del Mostro, per diventare protagonista di un incredibile caso di cronaca nera e insediarsi nel cuore profondo delle nostre paure.
Ma a tutta questa storia gli autori ripropongono un altro finale, scientificamente e storicamente dimostrabile: perché il caso della Saponificatrice di Correggio, 70 anni dopo, non è ancora chiuso.
Fabio Sanvitale, Vincenzo M. Mastronardi.
LEONARDA CIANCIULLI. LA SAPONIFICATRICE DI CORREGGIO
Armando Editore, 2010, 288 pagg. con foto.