Ecco le ultime novità sull’omicidio di Yara Gambirasio.
Il primo riconoscimento del corpo – ritrovato in un campo di Chignolo d’Isola, a 9 chilometri da Brembate, il paese di Yara – si era basato sull’apparecchio per i denti e i vestiti che la ragazza indossava, gli stessi del giorno della scomparsa: il giubbotto nero di Hello Kitty, la felpa azzurra, i leggins neri.
Dalle prime rilevazioni dei medici legali il corpo di Yara presenta almeno sei ferite da arma da taglio: una alla gola, una al polso, quattro alla schiena, inferte con dura violenza. Yara Gambirasio sarebbe stata colpita prima alla gola, poi avrebbe verosimilmente tentato di difendersi subendo il colpo al polso e alla fine, sarebbe stata colpita più volte alla schiena.
Gli oggetti ritrovati sul luogo dov’è stato scoperto il corpo, sarebbero l’iPod della ragazza, la sim card e la batteria del cellulare, ma il telefonino – un Lg nero – non è stato rintracciato.
L’ipotesi che sembra prevalere tra gli inquirenti dopo l’esame del corpo è quella che Yara Gambirasio possa essere stata uccisa subito dopo la sua scomparsa, il 26 novembre scorso.
Nella caccia al colpevole, al brutale assassino che ha spezzato la giovane vita di Yara, un’importante svolta potrebbe arrivare nei prossimi giorni – in attesa dell’autopsia di domani presso l’Istituto di Medicina Legale di Milano – quando verranno acquisiti i dati della cella telefonica che copre il campo di Chignolo d’Isola per verificare tutti i telefoni che l’hanno agganciata sia nel giorno della scomparsa di Yara, sia nei giorni immediatamente successivi.
Intanto, tutti continuano a stringersi alla famiglia Gambirasio con manifestazioni di vicinanza e di composto silenzio, come è accaduto in occasione della seconda sfilata del Carnevale di Viareggio, dedicata dal sindaco a Yara Gambirasio e a tutti i bambini scomparsi, sfilata seguita da circa 80.000 spettatori.
Dopo lo scoppio del cannone, alle 15, gli organizzatori hanno chiesto al pubblico che gremiva i viali a mare di osservare un minuto di silenzio in ricordo della tredicenne di Brembate e dei tanti bambini e ragazzi scomparsi in drammatiche circostanze.
Tutti i carri hanno spento la musica e le centinaia di maschere hanno smesso di cantare e ballare. Poi è iniziata la sfilata.