Taranto, 23 febbraio 2011
Ennesimo colpo di scena sul giallo di Avetrana: all’alba di questa mattina sono stati arrestati Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri. L’accusa nei loro confronti è di concorso in soppressione di cadavere. Gli arresti sono stati eseguiti su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati. La misura di custodia cautelare, richiesta per esigenze probatorie, avrà una durata di 30 giorni, al termine dei quali potrebbe anche essere prorogata.
GLI INDIZI: Gli elementi a carico di Carmine Misseri e Cosimo Cosma riguardano, in particolare, due telefonate fatte a loro da Michele Misseri proprio il giorno dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi: telefonate di per sé stesse insolite, visto che i tre non erano soliti comunicare attraverso il telefono. Secondo gli inquirenti queste telefonate sarebbero state un tentativo da parte di Michele Misseri di coprire i due parenti, che invece avrebbero aiutato l’assassino (o gli assassini) nelle fasi successive al delitto.
La prima telefonata viene fatta da Michele al fratello Carmine alle 15.08 del 26 agosto 2010 (quando Sarah, secondo la ricostruzione, è da poco stata uccisa): “Mi ha detto che Sarah non si trovava”, racconterà Carmine in una deposizione. Michele invece sostiene di avergli chiesto di dire a sua moglie, se lei lo avesse cercato, che era andato in campagna perché “erano scappati i cavalli”, motivando questa richiesta col fatto che c’era stato un litigio tra lui e la moglie. Ma tra Michele e Cosima Serrano (la moglie) non c’era stato nessun litigio e non era scappato nessun cavallo.
La seconda telefonata viene fatta da Michele al nipote Cosimo “Mimino” Cosma alle 18.28 (Michele chiama al cellulare della moglie di Mimino e si fa passare l’uomo: “Per caso sopra la Riforma (una frazione di Avetrana, ndr) è passata qualche macchina sospetta che c’era Sarah dentro?” avrebbe chisto Michele, secondo quanto dichiarato da Mimino. “No, di qua non è passato nessuno” la risposta. Ma anche in questa telefonata c’è qualcosa che non torna: se Cosimo Cosma non sapeva nulla della scomparsa di Sarah, perché parlargli di un’auto sospetta con a bordo la ragazzina?
IL TESTIMONE: A rendere sospetta la posizione di Cosimo Cosma c’è inoltre un testimone che ha dichiarato di averlo visto con Michele in atteggiamenti sospetti nei pressi del garage di via Deledda (possibile luogo dell’omicidio). Ciò avveniva nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa di Sarah. Michele e Cosimo confabulavano tra di loro e si allontanavano o abbassavano la voce quando si accorgevano di essere osservati.
Per ora a Carmine Misseri e Cosimo Cosma è stato vietato di parlare con i propri avvocati, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.