Zio Michele dalla cella: in carcere sono rinato, in casa era l’inferno

Michele Misseri Avetrana“Sono rinato, prima non riuscivo a parlare e nemmeno a pensare, adesso mi sento una persona come le altre. In casa era l’inferno, qui mi trattano tutti bene, anzi benissimo”. Con queste parole Zio Miché, Michele Misseri, racconta la sua nuova esistenza nel carcere di Taranto, dove si trova dal 6 ottobre 2010 – in cella d’isolamento – per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi.

Misseri ha incontrato i parlamentari del Pdl Francesco Paolo Sisto e Melania Rizzoli, ed è a loro che ha raccontato “la nuova vita”: “Prima di portarmi qui mi ripetevano frasi minacciose: ‘vedrai, se finirai in galera, là troverai un inferno’. Ma io qui l’inferno mica l’ho trovato. Semmai l’inferno era prima”. Prima, quando abitava ad Avetrana insieme alla sua famiglia: “Certo mi manca la famiglia, certe volte, ma io, adesso, sto benissimo qui; perché qui le persone mi vogliono bene e mi rispettano. A casa lavoravo e solo le mazzate mi prendevo”. Poi parla delle sue mani, “belle pulite, mai state così bianche”. Le mani di Michele Misseri.

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