A pochi giorni dal decimo anniversario del terribile massacro di Novi Ligure Erika De Nardo, che insieme all’allora fidanzato Omar Favaro aveva massacrato sua madre e il suo fratellino Gianluca, parla del suo futuro. Tra un anno infatti la giovane, che ora ha quasi 27 anni, verrà scarcerata: “Voglio una vita normale, devo ricostruire, devo recuperare il tempo. E quando sarò fuori, voglio una famiglia e dei figli”. Sembrerebbero i sogni di una ragazza normale, e non ci si può che augurare che tutti questi anni di carcere l’abbiano aiutata a capire e a capirsi meglio, nonostante nel 2006 in giudice abbia dichiarato che Erika “non appare ravveduta”, negandole così la libertà condizionale.
I FATTI: il 21 febbraio 2001, in una villetta a due piani di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, la quarantaduenne Susi Cassini e il figlio di 11 anni Gianluca vengono trovati massacrati con oltre 97 coltellate. Erika, 17 anni, racconta che la mamma e il fratellino sono stati uccisi da due albanesi, entrati in casa allo scopo di rapina. Lei si sarebbe salvata per miracolo. Ci sono parecchi elementi che non tornano e gli inquirenti, che non credono alle parole della ragazza, la intercettano mentre parla con Omar, l’inseparabile fidanzatino. I due fanno espliciti riferimenti all’omicidio, arrivando anche a mimare la scena. Il 23 febbraio Erika e Omar vengono arrestati e condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di carcere. Il 3 marzo 2010 Omar è uscito dal carcere. La storia tra i due ragazzi è solo un ricordo passato, difficile pensare lo stesso per quello che hanno fatto. Erika, che in tutti questi anni ha sempre avuto vicino il padre Francesco, l’anno scorso si è laureata in Filosofia con 110 e lode e per ora lavora in una cooperativa all’interno del carcere.
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