Luca Delfino è stato assolto dall’omicidio di Luciana Biggi

luca delfino

di Valentina Magrin direzione@calasandra.it

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Genova, 14 febbraio 2011

Luca Delfino è stato assolto dall’accusa dell’omicidio di Luciana Biggi, l’ex uccisa nella notte del 28 aprile 2006 in un vicolo del centro storico di Genova. La sentenza è arrivata dopo circa 5 ore di Camera di Consiglio: la Corte d’Assise ha scelto per l’applicazione dell’articolo 530, insufficienza di prove.  Luca Delfino è stato quindi assolto “per non aver commesso il fatto”.

luciana biggiI FATTI: Luciana Biggi, 39 anni, ex istruttrice di ginnastica, era caduta nella trappola della droga dopo varie tragedie familiari: la morte del fratello per overdose, quella del padre e quella della madre per un tumore. Luciana era rimasta sola al mondo con la sorella gemella Bruna. È in questo contesto che inizia la sua storia d’amore con Luca Delfino, un ragazzo di 10 anni più giovane di lei. La storia dura alcuni mesi, poi Luciana decide di troncare.

Per Luca questa separazione è inaccettabile e quindi incomincia a tempestare di telefonate e sms l’ex compagna. Luca, secondo alcune testimonianze, è anche violento e picchia Luciana in più di un’occasione. La notte tra il 27 e il 28 aprile 2006 Luca e Luciana, che hanno ripreso a frequentarsi saltuariamente, si incontrano a Piazza delle Erbe a Genova. Le telecamere di sicurezza della zona li riprendono mentre litigano: “Voleva i soldi per la cocaina e io non li avevo” si giustificherà poi il Delfino. Poi i due vengono visti finché si allontanano nella stessa direzione.

Dieci minuti dopo Luciana muore sgozzata in un vicolo del centro storico. Luca Delfino si dichiara innocente e afferma di essersi allontanato da Luciana perché lei voleva acquistare della droga da sola. Contro di lui ci sono però parecchi indizi: i filmati, alcune testimonianze ed il fatto che quella notte, quando torna a casa, Luca si fa lavare in lavatrice sia i vestiti che le scarpe: “Stavo male e mi ero vomitato addosso”, si giustifica. Luca viene indagato ma in assenza di una prova certa viene lasciato in libertà.

 

maria antonietta muntariPoco tempo dopo incontra Maria Antonietta Muntari, una commessa di 33 anni. I due si innamorano, ma ben presto i genitori di Maria Antonietta scoprono che il fidanzato della figlia è indagato per omicidio e ha degli atteggiamenti pericolosi, così convincono la ragazza a lasciarlo.

A questo punto Luca inizia a perseguitare Maria Antonietta, proprio come faceva con Luciana. Viene anche denunciato dalla madre di Maria Antonietta per violenza privata e molestie, ma gli inquirenti dicono di stare tranquilli: hanno la situazione sotto controllo. Purtroppo non è così. Il 10 agosto 2007 Maria Antonietta, dopo il lavoro in un negozio di abbigliamento a Vallecrosia, si reca a Sanremo con una collega.

Sono circa le 14, le due ragazze vanno in un centro estetico in via Volta per farsi una lampada. Maria Antonietta non si accorge che quel giorno è pedinata da Luca Delfino, che ha rubato un motorino e l’ha seguita fino a lì. Appena uscite dal centro di bellezza Luca aggredisce Maria Antonietta alle spalle e la massacra con circa 40 coltellate al collo, al seno e all’addome. Maria Antonietta muore, Luca prova a scappare ma questa volta viene fermato da un passante.

Non può negare l’omicidio perché in molti vi hanno assistito. Si rifugia allora in una vera o presunta follia, dice di non ricordarsi nulla e che Maria Antonietta è ancora viva, gli dicono il contrario solo per torturarlo. In sede di processo viene condannato a 16 anni e 8 mesi di carcere, più altri 5 anni di ricovero presso una struttura psichiatrica. Questa condanna, apparentemente “lieve” è giustificata dal rito abbreviato e dal fatto che Luca Delfino viene dichiarato semi-infermo di mente.

Resta tanta amarezza e tanta rabbia da parte dei famigliari di Maria Antonietta, convinti che l’omicidio della figlia si poteva evitare, visto quanto successo a Luciana e viste le numerose segnalazioni da loro fatte alle forze dell’ordine. Ma certe volte la legge, con le sue strade dritte e ben delineate, si scontra con la tortuosità e l’imprevedibilità dell’essere umano.

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