Cerignola, 11 febbraio 2011
“Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più”. Con queste parole, probabilmente, finiscono le speranze di ritrovare le piccole Alessia e Livia in vita. Le ha scritte Matthias Schepp in una delle lettere recapitate alla moglie a Losanna. Gli inquirenti hanno messo insieme tutti i tasselli e hanno fornito la seguente ricostruzione: il 31 gennaio Matthias acquista 3 biglietti della Cmn da Marsiglia a Propriano (in Corsica, a 30 km da Ajaccio). In nave il padre e le due bambine vengono visti da più persone. Alle 6,30 del 1 febbraio la nave giunge a destinazione, ma da questo momento di Alessia e Livia si perdono le tracce. Alle 20 dello stesso giorno Matthias Schepp si imbarca DA SOLO a Bastia in direzione Tolone (Francia). L’occhio elettronico fotografa la sua auto alla barriera di Ventimiglia: è il 2 febbraio, Matthias entra in Italia, attraversa tutto lo stivale e la sera del 3 febbraio si butta sotto un treno a Cerignola, in Puglia. Ma le bambine? Quest’ultima lettera e le ricerche in internet sui veleni compiute dall’uomo lasciano davvero poche speranze, ma non bisogna smettere di cercarle. Secondo il quadro che emerge in queste ore, quindi, Alessia e Livia sarebbero morte o durante il viaggio tra Marsiglia e Propriano, e in questo caso potrebbero essere state gettate in mare, o nelle 14 ore che il padre ha trascorso in Corsica prima di tornare da solo in Francia. La verità è nascosta forse in quel registratore che non si trova più e che Matthias potrebbe aver inviato alla moglie da un piccolo borgo vicino a Marsiglia il 2 febbraio.
Nel frattempo il corpo dell’uomo, terminata l’autopsia, è stato messo a disposizione dei famigliari, ma per ora nessuno lo ha reclamato.
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