Il raggio d’azione delle ricerche di Yara Gambirasio – la tredicenne bergamasca scomparsa venerdì 26 luglio 2010 – da parte di forze dell’ordine, volontari e unità cinofile, si è ampliato sempre più, verso l’aperta campagna e lungo le sponde del fiume Brembo.
Sono state battute le campagne fino a Dalmine, a una ventina di chilometri dal paese natale di Yara. Perlustrati Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore, le cave ai confini con la valle Imagna. E un fiume di volontari continua ad arrivare da tutta Italia, ultima un’unità cinofila da Livorno.
Ricerche ininterrotte. Portate avanti anche in condizioni climatiche avverse, quando nei giorni scorsi neve, nebbia e ghiaccio hanno avvolto questi paesi del bergamasco.
Ancora non è stato trovato un indizio, una pista consistente per le indagini.
Yara Gambirasio ha lasciato qualche traccia nell’area – fiutata più volte dai cani molecolari – del cantiere di un grande centro commerciale in costruzione, al confine col paese di Mapello, a pochi chilometri da Brembate. “Se i cani ci hanno portato lì, significa che la ragazza o qualcosa che le è stato vicino sono passati per quell’area”, ha spiegato Renato Ronzoni, responsabile del soccorso alpino e speleologico bergamasco.
Gli inquirenti, coordinati dal pm Letizia Ruggeri, hanno sentito di nuovo i vicini di casa e i conoscenti dei Gambirasio.
È stato convocato anche il giovane, Enrico Tironi, che era stato denunciato per procurato allarme dopo aver fornito una testimonianza inventata. Intanto su Facebook il “Gruppo per trovare Yara Gambirasio” cresce sempre più e ad oggi conta oltre 22.000 iscritti. E sul settimanale “Panorama”, in edicola il 3 dicembre 2010, sarà pubblicato un recente tema scolastico di Yara Gambirasio. Un componimento che racconta la gita di classe al festival Bergamoscienze. Yara, che per quel compito aveva preso 8, ha raccontato di essere rimasta colpita, in particolare, da una sofisticata macchina, chiamata “Enigma”, usata dai tedeschi nella II Guerra Mondiale per cifrare i messaggi militari.
Un’allieva modella, una ginnasta promettente, una decina di numeri nella rubrica telefonica del suo cellulare, nessun computer e nessun profilo personale sul social network Facebook: Yara Gambirasio è una tredicenne normale. Senza ombre.