Huelva, Spagna, 13 gennaio 2008.
Mari Luz Cortes è una bambina spagnola di origine rom di 5 anni. Vive a Huelva, città spagnola al confine con il Portogallo. Città da cui la piccola Mari Luz scomparirà in circostanze misteriose intorno alle 17 di domenica 13 gennaio 2008, come inghiottita dal nulla.
Quel pomeriggio Mari Luz era uscita da casa per andare, da sola, a comprare le caramelle in un negozio vicino alla sua abitazione.
Nell’immediatezza la madre di Mari Luz, non vedendo rientrare la piccola, dà l’allarme facendo subito scattare le operazioni di ricerca. Operazioni massicce: oltre 200 persone a ispezionare la zona di Huelva.
Ma 50 giorni dopo la scomparsa di Mari Luz, arriva il tragico epilogo. La sera del 7 marzo 2008, il cadavere della piccola Mari Luz Cortes viene ritrovato nel fiume Tinto, il fiume della città di Huelva. Un’immagine agghiacciante: la piccola ha il cranio fracassato e il cadavere è in avanzato stato di decomposizione. I vestiti sono gli stessi indossati il giorno della scomparsa.
Mari Luz Cortes, rapita e uccisa. Ma chi ha potuto commettere un simile scempio su una bambina di 5 anni? Risposta: Santiago C., 52 anni, pedofilo recidivo già condannato due volte a pene detentive per violenze sessuali su bambini, ma mai finito in carcere per una dimenticanza della giustizia spagnola. I precedenti penali di Santiago C. raccontano di abusi su minori e su una delle sue stesse figlie.
Tutta la Spagna rimase inorridita, sconvolta da un delitto mostruoso ma anche infuriata per la “svista” giudiziaria.