Avetrana (Taranto), 26 agosto 2010.
Sarah Scazzi, una ragazza di 15 anni di Avetrana, in provincia di Taranto, scompare da casa nelle primissime ore del pomeriggio del 26 agosto 2010, sicuramente dopo le 14.
Sono queste le circostanze della scomparsa di Sarah, il punto di partenza di quello che di lì a poco entrerà prepotentemente nell’immaginario degli italiani come “il giallo di Avetrana”.
Un delitto orrendo: il cadavere di Sarah Scazzi verrà recuperato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 nelle campagne del paese, all’interno di un pozzo-cisterna pieno d’acqua.A guidare gli inquirenti sul luogo sarà lo zio di Sarah Scazzi, Michele Misseri, che quella notte – al termine di un lungo interrogatorio – confessò di aver commesso l’omicidio e di aver abusato sessualmente del cadavere.
Ma quella confessione non sarà affatto l’unica da parte dello zio di Sarah Scazzi.
VICO II VERDI, VIA DELEDDA, CONTRADA MOSCA: IL TURISMO DELL’ORRORE AD AVETRANA
ANTONIO SCURATI SUL COMPORTAMENTO DEI MEDIA NEL CASO SCAZZI: L’OSCENO A SOSTITUZIONE DEL TRAGICO