Roma, 8 ottobre 2010
Maricica Hahaianu, un’ infermiera rumena di 32 anni, viene aggredita da Alessio Burtone alla stazione Anagnina, capolinea della metropolitana A di Roma. Maricica Hahaianu e Alessio Burtone stanno facendo la fila al bar della stazione. Maricica, forse inavvertitamente, passa davanti ad Alessio. Lui non ci sta, le dice di rispettare il suo turno e le chiede se al suo paese si usi fare così. Maricica si sente offesa e gli animi si surriscaldano. Il diverbio prosegue anche fuori dal bar: insulti, minacce, spintoni. I due continuano a litigare e si dirigono verso i binari. Ad un certo punto Maricica Hahaianu cerca di dare uno schiaffo ad Alessio Burtone, che reagisce: appoggia per terra i suoi oggetti personali e sferra un pugno in faccia alla donna, facendola cadere e sbattere violentemente la testa. Lei resta immobile, lui se ne va come se nulla fosse. I passanti che hanno assistito alla scena schivano accuratamente quel corpo esanime. Il tutto però viene ripreso dalle telecamere di sorveglianza della stazione Anagnina.
Alessio Burtone viene fermato da un sottoufficiale della Capitaneria di Porto presente sul luogo e Maricica Hahaianu soccorsa e trasportata al Policlinico Casilino. Lotterà tra la vita e la morte per 7 giorni, morendo il 15 ottobre a causa del forte trauma cranico dovuto alla caduta. Alessio Burtone, 20 anni e qualche episodio di violenza alla spalle, è in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato.